mercoledì 19 settembre 2012

Goodbye Bangkok

                  Bangkok, Mercato degli amuleti

“What’s Bangkok for you?”
Domando a Ling, la mia amica thailandese, mentre le descrivo il mio stupore di fronte agli arroganti centri commerciali di Siam Square che svettano superbi a fianco di silenziosi tempi dorati, osservando sdegnosi le basse case di legno aldilà del fiume.
 “Bangkok è proprio questo per me: il Siam Paragon e il Wat Arun, il BTS e gli Skybar, ma anche il mercato di Damnoen Saduak e le stradine di Banglanphu. E’un po’ di tutto: il lusso dei centri commerciali e il silenzio dei templi, la maestosità dei grattacieli e il fascino dei canali. Ma soprattutto, per me Bangkok significa serate con gli amici, cibo fantastico, massaggi e divertimento”.
Sorrido tra me e me, pensando alla mia Roma, e a cosa sia per i turisti, se anche loro si sentano piccoli piccoli di fronte al Colosseo e restino stregati dalle stradine di Trastevere, innamorandosi di vecchi pizzerie e negozi di libri usati, zigzagando tra macchine in terza fila, motorini e biciclette.

Oggi, ultimo giorno in Indocina, mi do anch’io ad uno degli hobby preferiti dei thailandesi: mangiare. Mi lancio così in un tour gastronomico nella food hall del Siam Paragon, tra mochi giapponesi, crispy noodles, mango sticky rice, dolcetti al taro e biscotti al grey bean. Una visita ad una vecchia casa tradizionale thailandese, un giro sui canali, gli ultimi regali al mercato degli amuleti e per finire un cocktail al sessantatreesimo piano di uno skybar.
Goodbye Bangkok: I ll be back one day.




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