domenica 27 gennaio 2013

E adesso và...

                                                                Washington, Dumbarton Oaks

“E adesso và” disse il Gran Khan a Marco Polo, “vaga per le città del mio Impero, e fra tutte quelle che visiterai scegline una, e fa che diventi tua”.
A Dumberton Oaks, oggi, mi sono ricordata di una giornata di qualche anno fa, piovosa, a Buenos Aires, e di una assolata mattina d’aprile, a Montparnasse.
Altrove, in nessun luogo eppure in tutti, mi sono sentita a casa. Cambiata ma sempre uguale, in fondo in fondo sempre la stessa.
Un nuovo indirizzo sulla 13 e il mondo intorno che pian piano prende forma: i libri del salotto come vecchi amici, il mio cappuccino col cucchiaio, le imperdibili lezioni di zumba di Milagros e il caffè di columbia heights. E la lista dei locali si rimpingua, tra le patatine di Laughing Man, i tacos di Ceiba e le margaritas de El Centro. : venerdi sera allegro, a sparlare di (bei) colleghi, stanca, una Corona in mano, a ballare finchè gli occhi si chiudono.
Ho comprato il mio primo biglietto di teatro e sto pensando di concedermi un massaggio. Con tanti amici, meno angelo ma più realista, living social ma senza dimenticare me stessa.  Il Bid ormai come un rifugio, via sciarpa e guanti in ascensore, sussurrando “Buen Dia” prima di scendere al decimo.
… In una banca dall'altro capo del mondo, in un nuovo mondo sempre piu mio.
Finalmente ho smesso di chiedermi che forma abbia, questo sogno…


lunedì 21 gennaio 2013

America

Washington, DC


Si prepara, l’America.
Si prepara innalzando bandiere, dipingendo ritratti, attaccando spillette, continuando a sognare…Perché il mondo cambi.
Un presidente come un simbolo, una speranza collettiva, un modo per sentirsi uniti.
Le strade oggi deserte, come le nostre quando gioca l’Italia ai mondiali.
Il discorso di Obama da un bar di Columbia Heights, affollato come in un qualunque giorno di festa, salvo poi il silenzio, rapito, e in un istante tutti si girano, per ascoltare l’America parlare di sé.
“Life, Liberty, Pursuit of Happiness: we will seize it as long as we seize it together”.
Creati uguali, uniti per celebrare non un Presidente, ma una Nazione.
“God bless you, guys”. 
Obama sorride all’America, a questa America della gente di colore rivestita di magliette, cappelli, magneti di Lui, l’America dell’alta società del jet set di Washington, in doppiopetto e tacchi a spillo (dentro la borsa a mano), l’America degli Young Professionals di Capitol Hill, persi tra Happy Hours e inaugurational balls. L’America degli Ispanici di Columbia Heights, dei cinesi della 8th, degli Europei di Dupont Circle, dei festaioli di U street. l’America sfacciata a fare i conti col liberal market, i problemi dell’health care e delle Università, l’America dei sogni e delle possibilità.
…Così tanto lontana stavolta è l’Europa.

Do you really left your house key (con coltellino svizzero aggiunto) to be allowed to go in the parade and see the President?”. Mi chiede la security sconvolta.
Ebbene sì. I did.
Cosa non si farebbe per abbracciare un sogno…




domenica 13 gennaio 2013

"Porque a veces las cosas cambian..."




 “Porque, a veces, las cosas cambian”.
Una casa a metà, o scoprire l’altra metà di se stessi in una nuova casa.
Inviti insperati e sguardi commossi, dopo un silenzio carico più di mille parole.
Sorprendersi a sorridere, e a ricostruire se stessi, moltiplicando l’amore condividendolo.

Un’altra settimana di lavoro, sempre in bilico, in discussione, sorvolando a mezz’aria priorità e motori della vita, imponendosi di uscire in orari decenti, e di concedersi il wend. Una settimana di "limature" di lati spigolosi, di comprensione, di lunghe camminate nelle scarpe degli altri. Una settimana di scontri, chiarimenti, riavvicinamenti insperati, confessioni...E pesi tolti dal cuore.
Sentirsi inferiori, talvolta fuori luogo, troppo piccoli per trovare la strada, le vite degli altri alla finestra, a prendere direzioni definitive, e io a guardare, facendomi le carte tra domande, perplessità e passi incerti sul mondo.
Finalmente davanti alla “colazione dei canottieri”, dopo essersi regalati il Piccolo Principe, correndo indietro, perché non è mai troppo tardi per tornare bambini. E il mio puzzle prende forma, tra gallerie d arte e aperitivi, il vecchio corso di zumba e nuovi sorrisi, finalmente non più estranei, davanti agli ascensori.

Parece imposible, pero, a veces, pasa [1]”
Una felicità sottile e difficile da comprendere, impossibile da misurare come la profondità della pace, nel silenzio di se stessi, non più al riparo dei propri timori.

“Che ne sarà di me?”...Restano le domande, tante, sempre.
“Every day is a gift: take care and keep smiling.
And never, never, never give up”.


[1] Almudena grandes, “Atlas de geografìa humana”


sabato 5 gennaio 2013

Buon Cammino


                                                                                     Lago di Bolsena, Italia

Un silenzio che accoglie tutte le preghiere, anche quelle nascoste sotto la fragile, illusoria tranquillità quotidiana. Un silenzio che riscalda, come un amico ritrovato, mentre l’acqua cambia colore, irrimediabilmente, fallace presunzione di racchiudere sentimenti.
“Se l’animo non te li mette contro”.
“Mi mancherai”, un arrivederci sussurrato da chi non ti aspetti, in uno sguardo profondo, oltre tutte le distanze. Un abbraccio che unisce,  anche se il tempo è poco, ricordando un altro abbraccio, di qualcuno ormai ripartito. Legami che continuano, nonostante tutto. Due persone fatte l’una per l’altra, a rincorrersi senza mai trovarsi, sempre smarrite in angoli diversi della propria storia.
E si sorride, pensando alle priorità, ai legami, domandosi “se durerà”, in questa notte caldo amara, a raccontarci il futuro,  frugando trai ricordi, ricostruendo questi mesi lontani. Una chiesa vuota, candele e silenzio, dopo il rumore e il frastuono. Tempo di incasellare tasselli, prima di continuare il puzzle.
Ma è già ora di levare l’ancora verso le mie isole nella corrente, guardandole assonnata, ricordandole col pensiero attraversando i Fori imperiali, in una melanconia dolce di un pezzetto di vita nuova ma già parte della mia storia.
Ormai è quasi mattina, scompaiono le stelle in lontananza…
Tempo di ripartire: buon cammino.