lunedì 18 marzo 2013

Oltreoceano


                                                                           Washington, Dc

Una barca in balia della tempesta, un’ Alice in una partita a scacchi senza regole: tra pioggia e neve, stenta ad arrivare la primavera, qui negli States.
Oltreoceano, si cerca di affidarsi, a fatica, tra applications, pranzi e cover letter, con un biglietto di ritorno in Italia e la voglia di restare qui. Si prova a comporre da soli la lista delle priorità, trovando il coraggio di uscire prima dal lavoro, perché una passeggiata con qualcuno venuto da lontano vale più dell’assurda pretesa di soddisfare se stessi.

Hanno acceso il fuoco stasera, in questa rowhouse sulla 13, tante carte riunite insieme davanti ad un bicchiere di vino. Un giro di notte ai confini, per abbracciare con gli occhi ciò che di solito non si vede, oltre il Mall, i centri commerciali e i monumenti, verso le strade ancora pericolose del South East.
Oltre il confine, anche se fuori fa freddo. 
E nuove guide all’orizzonte, mentre chi resta oltreoceano guarda stupito alla finestra.

Servirà? Torneremo?
Continueremo a lasciarci ammaliare dal richiamo di casa?

Ma è già tempo di rimettersi in cammino, sempre alla ricerca del nord, anche se il cielo è grigio e il sole stenta a spuntare.
Andrà come andrà, anche oltreoceano arriverà la primavera.

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