lunedì 30 settembre 2013

Qualcosa sta cambiando



Raccontare casa guardandola dal di fuori, testimoni parziali di pezzetti di realtà soggettiva, riscoprendo luoghi conosciuti, con umiltà. In quest’ autunno romano che ha il sapore dell' estate, si vaga tra nuovi bar e vecchie gelaterie, con le bici elettriche e un barlume di bike sharing che rinasce a Villa Borghese, tra go-cart, tandem e pattini a noleggio. Blogs, ispirazioni e racconti al festival della letteratura di viaggio a Villa Celimontana, continuando un percorso dentro se stessi cominciato tanto tempo fa. E cambiare prospettiva su questa Italia, serva straniera, che scopre pian piano il Wi-fi e prova gli books per i tutorials di cucina, guardando da lontano i libri a cui tanto è' affezionata. E la politica estera come argomento di nicchia, le otto ore giornaliere senza un minuto di più, la mancanza di soldi contro il potere delle idee, in questa appassionata terra di mezzo, dimentica del futuro nel fascino del Colosseo.
Cambierà? Cambieremo?

domenica 22 settembre 2013

Cambiamenti


Avrei dovuto prendere un aereo oggi.
Sarei dovuta volare a Ginevra per un tirocinio prestigioso, ma non retribuito.
Avrei dovuto preparare le valige, 20 kg per i prossimi tre mesi.
E invece no.
E invece, dopo mille cambi di destinazione, dopo la ricerca casa a Washington, New York, Torino e Ginevra, si cambia rotta, ancora una volta. Dimostrando a tutti, soprattutto a me stessa, che si può, si deve poter cambiare.
Roma, di nuovo. Anche se ormai mi sono convertita all’ipad, penso spesso in inglese e non so come farò senza piste ciclabili.

Nell'ultima settimana ho realizzato molte delle cose che da tempo ingigantivano la mia to do list: Ho rinunciato ad ogni idea di master e mi sono iscritta a un corso da reporter, ho creato un altro blog di consigli di viaggio ( http://traveleasyguides.blogspot.it/), ho trovato il coraggio di mettere ordine nei bagagli (fisici e mentali) di nove mesi altrove, ho riaperto diari, cominciato seriamente a scrivere, e finalmente, ho creato il sito del lavoro dei miei sogni (http://www.nataliapazzaglia.com/)
Dicono che sia il caso, il destino, e che certe volte è bene tornare.
Un anno e mezzo fa avrei pagato oro per restare in Italia; negli ultimi due mesi ho tentato disperatamente di fermarmi a Dc. Sono tornata, pensando di riprendere un aereo nel giro di dieci giorni: prima verso Washington, poi destinazione Ginevra.
E invece lunedì si comincia a Roma.
Quando un paio di persone mi han detto che ho le idee molto chiare sul futuro, ho sorriso.
Se sapessero tutto quello che c'è dietro...


martedì 17 settembre 2013

That's America



“Goodmorning everybody!”
Autisti che urlano tra megabicchieri di cocacola, Waffle house, Kfc, Subways e Mac Donald’s.
Il discorso di Obama per osservare l’America: un presidente come un simbolo, una speranza collettiva, un modo per sentirsi uniti.
 “Life, Liberty, Pursuit of Happiness: we will seize it as long as we seize it together”.

Obama sorride all’America, a questa America della gente di colore rivestita di spillette, cappelli, magneti di Lui, l’America dell’alta società del jet set di Washington, in doppiopetto e tacchi a spillo dentro la borsa a mano. l’America degli young professionals di Capitol Hill, degli Ispanici di Columbia Heights, dei cinesi della 8th, degli Europei di Dupont Circle, dei festaioli di U street. l’America sfacciata a fare i conti col liberal market, i problemi dell’health care e delle Università, l’America delle strade accessibili e delle possibilità, dei sogni e della semi libertà.

Questa America riflessa nelle strade di Washington, nella città del networking e delle lobby che contano, delle feste fino al mattino e dei silenzi dei fine settimana, delle skypecalls col wifi everywhere e dei negozi 24/7.  L’allegria soddisfatta del venerdì, tra saluti in francese e ordini in inglese, hablando spagnolo in questa città international. Due moijito e un giro in bikesharing, prima di parlare di democrazia con perfetti sconosciuti, glorificando il potere del marketing e la forza del networking. Nella città della Casa Bianca e dei centri di potere, dei bar gay e dei locali trendy, dei caffè simil bohemien e dei second-hand stores. La Washington di Adams Morgan e della sua musica fino al mattino, del Diner e del Coupe e dei loro tavolini all’aperto, di Perry’s e della sua terrazza sulla città, luci di Natale in un tramonto d’estate. Washington della Howard University e delle sue guglie bianche sul Caribe, delle feste latinoamericane di Mezze, dei BBQ a Georgetown e dei Ladies Nights al Centro de F. Città di transizione e di scelte di vita, di conoscenze superficiali e indimenticabili compagni di viaggi, di chi balla a notte fonda per strapparti un bacio e di chi riaccompagna a casa in silenzio, ascoltando un arrivederci.
"Piccoli pezzetti di cuore seminati nel mondo", in the pursuit of happiness in una terra straniera.


Cartoline dal Medio Oriente

                                                                                         
 Damasco, Syria 2009

Ha il profumo dei ricordi il racconto di questo viaggio, l’odore intenso di caffè arabi, scuri e zuccherini, il sapore dolceamaro di dolcetti ebraici comprati per strada, la consistenza fluida di tante  docce fredde, unico ristoro in questa torrida fine estate.
Messe maronite, moschee e zanzare. Bicchieri d’acqua offerti per strada da perfetti sconosciuti, quattro chiacchiere sul bordo della strada, e notti insonni passate a raccontarsi le proprie vite, sul tetto dell’albergo, la città che si sveglia pian piano.
Bambini, e adulti che ritornano bambini: scoprire la felicità dentro il disegno di un origami. 
Non serve andare in capo al mondo per toccare il cielo: Gerusalemme è già qui. 

É qui con le sue mura e le sue porte, il suo suq e le sue strette vie, le sue chiese e le sue moschee, il suono delle campane cristiane che si fonde con quello dei canti ebraici, mescolandosi agli odori di spezie che arrivano dalle botteghe vicino alla Porta di Damasco. 
Muro del pianto e moschea di Al Aqsa, Santo Sepolcro e Basilica di San Giorgio, carne di tartaruga e succhi di melograno, fucili giocattolo e cardellini, soldati bambini e nostalgia di Dio.
Cosa manca al mosaico che costituisce le fondamenta di questa città?

Questa città ti prende l’anima, l’ammalia, la cattura, la sconvolge prima di ridurla a brandelli, lasciandola preda di infiniti pensieri e domande senza risposta. Si sente il dolore, lo sconforto, la rabbia per un Dio che non c’è, che non si fa trovare dalle mille voci che in tutte le lingue lo chiamano da ogni lato della città. E’nascosto e ignorato, il Dio delle consolazioni, sommerso nel mare di tensione che invade queste mura.
Che terra strana questa, in cui anche all’interno dello stesso tempio si continua a fare a gara a chi fa la voce più grossa, dove in una messa al Santo Sepolcro il latino del rito cattolico sembra non poter convivere con il greco dei preti ortodossi.

E poi…Il muro.
Tragitto da Gerusalemme a Betlemme: una decina di chilometri che ti scuotono dentro.
Lo senti, il muro, lo guardi innalzarsi senza capire, ma percependo il mare differenze e di incomprensioni che separa questi due popoli. 
E’venerdì sera: una folla indescrivibile si riversa nelle strade strettissime della città vecchia.
E’quasi finito il tempo del digiuno: le botteghe che vendono dolci al miele si riempiono dei tanti arabi che aspettano con gioia che il sole tramonti su questo ventesimo giorno di Ramadan. 
Dall’altra parte della città, frotte di ebrei confluiscono verso il muro del pianto per la preghiera della sera: tutto è pronto per lo Shabbat.
Bambini israeliani e palestinesi giocano per strada con luminosi fucili giocattolo: dove sono le bolle di sapone ed i palloni che rallegrano i bambini in tanti altri angoli del mondo?
Tornano in mente, allora, le parole di Amos Oz, che descrive gli uomini come isole circondate da acque nere, ma collegate ad altre isole: “E allora tu non domandare: che sono proprio fatti veri?” diceva lo scrittore, “Domanda a te stesso, piuttosto, delle cose tue. Quanto alla risposta, puoi serbarla tutta per te”.


domenica 15 settembre 2013

Traveleasyguides

                                                                  Rabbit Island, Cambodia


Dopo qualche annetto di viaggi ho deciso di cominciare un blog dove condividere tutte i siti e le informazioni che ho su come viaggiare per il mondo senza spendere una fortuna.

Così a viaggi interiori, il mio blog di ispirazioni di viaggio, si affianca Traveleasyguides, un nuovo blog pieno di utili informazioni e tips di viaggio!http://traveleasyguides.blogspot.it/


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After some years of travelling I decided to share my knowledge of tips about low cost, unique travels around the world. So now, without forgetting Viaggi interiori, my blog of travel writing and inspiration a new blog full of useful travel tips is born! Traveleasyguides: http://traveleasyguides.blogspot.it/



domenica 8 settembre 2013

Nasceranno le idee


                                            ©Natalia Pazzaglia  


Si torna a casa, dopo nove mesi negli States, a malincuore, guardando la cara vecchia Italia in vetrina, e dicendosi che è solo oltreoceano che nascono le idee, solo oltreoceano prende forma l' imprenditorialità, si industriano i giovani, trovando il coraggio di osare con soluzioni alternative. Così lasci tutto, molli controvoglia la terra dei grandi sogni, e ti dici "non riuscirò a combinare niente in Italia, in questo mio bel paese languido e struggente, dove "si cambia perché tutto resti come prima".
E invece poi ti rendi conto che la crisi non è poi così nera, che i disoccupati sono tanti ma inventarsi un lavoro si può. Ti guardi intorno, parlando di nuovo, dopo tanti mesi, la tua lingua, e ti senti felice per la creatività di tanti tuoi amici, compagni di avventure che hanno trovato il coraggio di crearsela, la propria storia.
C'e' chi lo fa mettendo il cuore nella fotografia, immortalando l'invisibile agli occhi, con una laurea in lettere e il coraggio di investire in un sogno (http://www.giuliavenanzi.com/), 
chi creando una scuola di lingua, combattendo l'instabilità dei tempi e resistendo all'indolenza al cambiamento (http://iloveitschool.com/en/), chi si dà corpo e anima alla danza, all' archittetura e alla moda (http://www.antheafashion.com/) e chi si reinventa, insegnando ad una figlia che non è mai troppo tardi per inseguire le proprie passioni... https://www.facebook.com/biennale.ricamoemerletto.
E quella figlia allora scopre che l'imprenditorialità sociale esiste anche qui (http://socialinnovation.sodalitas.it/), che basta cercare per trovare le idee, e che non è vero che l'innovazione è solo e soltanto firmata Us.

Così ecco questi giorni in riva al lago, questo lago sconosciuto ai più, come tutte le cose preziose (http://www.lagodibolsena.org/). Con i mente i viaggi, la scrittura, il giornalismo, il turismo per la cooperazione internazionale e sotto braccio un paio di libri su come comprendere me stessa per cambiare il mondo. Che forse è proprio fermandosi un pò' che nasceranno le idee, e pian piano le metteremo in pratica...


domenica 1 settembre 2013

Grazie

                                                                                 Washington, DC


Viaggi per ritrovare il tuo futuro?”
-Italo Calvino- “Le Città Invisibili”

Monaci in cammino, e foto, e disegni, e ricordi: di cose, luoghi e persone.
A casa, al sicuro da ogni turbolenza esistenziale.
Forse, o forse no.
Cosa rende un luogo la nostra casa, cambiandone i contorni e adattandolo ai nostri sentimenti, permettendogli di vincere le nostre paure e le nostre solitudini?

E allora ecco il mio grazie a Emma, Mika, Euge, Dimitra, Agot, Francesca, Nathalia, Ligia, Xoan, and a tutti quelli che sono rimasti qui: Sofia, Piera, Giulia, Ele, Damiano,  Francesca, Maria Chiara, Benedetta. Per tutti quelli che mi hanno seguito in tutte le mie mutevoli scelte di vita e hanno supportato i miei folli piani di lavoro ( e di battaglia), ascoltando senza giudicare, consigliandomi senza provare a farmi cambiare idea. Per tutti quelli che son riusciti a farmi capire quello che voglio dopo due tequila o confortandomi con una birra e un divano. Per tutti quelli che mi hanno ascoltato per ore parlare dei miei pazzi progetti di viaggio e hanno cercato di seguirmi nei mie labirinti esistenziali. Per tutti quelli che mi hanno ricordato di non lasciarmi mai abbattere dalle difficoltà, incoraggiandomi con le loro parole e facendomi felice con un pezzo di torta.
Mi avete fatto capire chi sono e dove voglio andare.
Avete reso anonimi punti su una mappa geografica diventare le città invisibili del mio cuore.
Oltreoceano o quaggiù, sarete sempre la mia casa, dovunque una maledetta application o il mio spirito di avventura mi porterà. Quello che, di buono o di cattivo, ne sarà di me sarà sempre anche un po’ colpa vostra
Grazie, con tutto il cuore.